Windows Xp si ferma? E’ tempo di passare a Linux

Dall’8 aprile scorso stanno aumentando i “segnali” di allarme e preoccupazione per la fine del supporto tecnico a Windows Xp. Alcuni “tecnici informatici” esperti in materia di sicurezza informatica stanno contribuendo ad alimentare un clima di preoccupazione con effetti addirittura apocalittici.
Secondo questi profondi eruditi lo stop dovrebbe interessare il 30% dei client su cui è installato questo sistema operativo, una media che potrebbe innescare la miccia di una vera e propria bomba digitale e causare una gigantesca botnet. In breve, venendo a mancare gli aggiornamenti (le cosiddette “patch”) rilasciati periodicamente, i computer con a bordo Xp diventerebbero facilmente attaccabili dai cracker o pirati informatici.

E’ vero che un software tanto più è obsoleto più è soggetto a test e falle, quindi, diventa maggiormente esposto agli attacchi di malware e virus; ma a mio vedere non è corretto rilasciare dichiarazioni parzialmente veritiere. Basti guardare ad altri allarmi eclatanti lanciati in passato (ad es. il millennium bug) che, poi, sono rientrati senza problemi.

A questo, bisogna aggiungere l’enfasi delle multinazionali costruttori di PC, secondo le quali anche l’hardware è diventato vecchio e va sostituito insieme al sistema operativo. Posso capire l’usura delle componenti di memoria, ma sostituire una macchina con 7 anni di vita mi sembra eccessivo per chi il computer lo utilizza come semplice postazione desktop. L’errore comunicativo sta nel fatto che il computer “non diventa vecchio”, al massimo sono i software che richiedono sempre maggiori risorse per lavorare al meglio.

Per chi non è convinto capisco il desiderio di correre dal primo negoziante di computer: il venditore sarà nel suo negozio felicissimo di accoglierlo a braccia aperte per proporgli un nuovissimo PC Desktop con Windows 8.1 (per il solo OS il prezzo dell’edizione base è 119 euro, quella Pro costa 279,99 euro).

Invece, per chi decide di migrare ad una nuova versione più recente del sistema operativo Windows il suggerimento è di verificare se il pc è in grado di eseguire o meno la 8.1 a 64 bit. Tale operazione è necessaria perchè i programmi antivirus progettati per la versione a 64 bit non funzionerebbero con una versione a 32 bit e parimenti i driver per le periferiche (ad es. le stampanti, webcam, ecc.); anche in questo caso i grandi consigliano il cambio del proprio pc che… tanto si fa prima!

Non disperate, se si vuole risolvere il problema in maniera economica e vantaggiosa una soluzione esiste: passare a Linux, ed il “vecchio” computer tornerà come nuovo.

Come suggerito anche dalla Microsoft sul proprio sito, nel caso di cambio dell’OS bisogna verificare i requisiti minimi del proprio computer: processore, memoria Ram, spazio libero su disco e scheda grafica. Una utility di Microsoft, l’assistente aggiornamento, provvede automaticamente ad analizzare le caratteristiche del computer e a fornire informazioni dettagliate. A questo punto ci si collega al sito italiano di Ubuntu e scrivendo nel forum della Comunità italiana degli utenti si può chiedere consiglio per orientarsi sulla versione più adatta alle proprie esigenze. Si scarica la versione suggerita e si provvede a lanciare la procedura di installazione, che per i meno esperti è davvero molto elementare; durante il procedimento il software riconoscerà l’esistenza del sistema operativo Windows e suggerirà di salvare i documenti che, ad installazione completata, potranno essere utilizzati con Linux.

In questi casi, una delle prime obiezioni che in genere mi viene posta è: «Linux è complicato ed ostico da utilizzare». Su questo pregiudizio io pongo sempre la stessa domanda «Chi l’ha detto?». Volete sapere qual’è la classica risposta: “il tecnico del computer sotto casa!”. A voi la scelta.

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